Modalità di lavoro

Il Centro di Consulenza per la Famiglia è aperto a tutti ed è soprattutto il luogo dell’ascolto e in questo senso diventa anche il luogo dell’incontro e dell’aiuto alla relazione.

L’ascolto è il primo elemento ordinatore: fin dal primo contatto telefonico tutti coloro che chiamano, hanno la possibilità di essere accolti. L’utente che entra al consultorio arriva sempre da un cammino di sofferenza, di dubbio e di difficoltà e l’arrivo in un luogo da dove ci aspetta un aiuto deve essere il più possibile rassicurante.

Di norma il primo contatto per un appuntamento avviene attraverso il telefono o via mail e l’operatore che risponde è preparato a dare messaggi chiari, puliti e il più possibile vicini a un linguaggio analogico. Lo spirito che muove il lavoro degli operatori è l’accoglienza priva di giudizio. Il colloquio è lo strumento fondamentale di lavoro che deve restituire all’utente gli strumenti per una maggiore comprensione di se stesso e degli altri verso una autodeterminazione.

Il CCF non è un centro terapeutico ma un centro di accompagnamento e sostegno gratuito che si muove, nell’arco di 6-8 incontri, in tutte quelle situazioni in cui ci sono i presupposti per una autodeterminazione, in cui gli utenti ricorrono al consulente vedendolo come uno specchio che li aiuti ad approfondire i propri disagi e non consegnandosi a lui passivamente.

La presa in carico al CCF si struttura in tre momenti fondamentali: un primo colloquio conoscitivo con uno psicologo o un pedagogista, il lavoro di equipe e la restituzione all’utenza che si può trasformare nell’avvio del percorso di consulenza o nell’invio esterno. Dopo il primo colloquio e il confronto in equipe viene chiesto agli utenti di richiamare per prendere un eventuale successivo appuntamento.